Una corretta comunicazione è la chiave del benessere. Se un medico dice ad una ragazza che è “realmente”, o biologicamente, un maschio, ovviamente questo potrebbe provocare dei traumi alla sua autostima (ma raramente potrebbe cambiare la sua identità di genere). È facile invece spiegare che il corpo ha numerosi componenti a cui la ricerca biologica ha dato un genere per spiegare il sistema riproduttivo, però non tutti i corpi hanno necessariamente la stessa combinazione di elementi. È importante anche dare primaria importanza all’identità di genere espressa della persona stessa, invece di presumere come dovrebbe “realmente” sentirsi. Ci sono anche persone Intersex/DSD (e non) che non si identificano con un’identità di genere binaria, ovviamente questa è una strada difficile da intraprendere per via delle discriminazioni sociali e legali, ma non vuol dire che si tratti di una identità malsana o sbagliata.